Per cambiare il mondo, da studenti

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Il Movimento Studenti di Azione cattolica raduna 2000 studenti da tutta Italia per ragionare sulle grandi questioni del nostro tempo.

Se qualcuno cercasse tracce di protagonismo giovanile farebbe bene a passare da Montesilvano quando – ogni tre anni – si tiene la Scuola di Formazione per Studenti del Movimento Studenti di Azione Cattolica, giunta alla sua ottava edizione: il Pala Dean Martin, centro congressi che ospita grandi eventi, dal 24 al 26 marzo scorso si è riempito di studenti delle scuole superiori radunati intorno al tema “Generazione 2030 – Studenti che cambiano la realtà“.

Un tema impegnativo: il cambiamento di cui farsi carico è legato ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 che sono – per citarne solo alcuni – quello di sconfiggere la povertà e la fame, garantire salute, benessere e istruzione di qualità, assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari a tutti, lavorare per un’energia sostenibile, per un consumo e una produzione responsabili, per ridurre le disuguaglianze.
A questo la Scuola formativa ha voluto guardare «senza paure e senza fare sconti di verità alle crisi del nostro tempo» con la convinzione che giovani competenti possono realmente cambiare il mondo.
Ci si è messi al lavoro per ampliare le proprie competenze ascoltando gli esperti, e per provare a confrontarsi in workshops, perché solo insieme, migliorando le capacità relazionali e progettuali, si possono individuare e percorrere strade nuove.

Il videomessaggio di Papa Francesco agli studenti

Tre gli ambiti privilegiati: la questione climatica ed ecologica, così urgente; le disuguaglianze sociali che compromettono la dignità delle persone; la cultura digitale che nasconde sì tante possibilità ma allo stesso tempo già traccia altrettanti divari nella società.
Grandi questioni, affrontate con concretezza: «bisogna fare qualcosa, bisogna agire e noi ci siamo, perché vogliamo scuole sostenibili, città, comunità sostenibili, proprio come ci chiede l’Agenda 2030 dell’Onu». (come afferma il segretario nazionale Lorenzo Pellegrino; suo anche l’articolo apparso sul Corriere della Sera)
Grandi questioni, affrontate senza rinunciare a un po’ di leggerezza, con gli spettacoli serali del cantante e performer Lorenzo Baglioni e del dj Marco Guacci.
Leggerezza anche nel guardare alla sfida quotidiana dello studio, con la testimonianza del professore tiktoker Vincenzo Schettini che insegna la fisica sui social e ha spiegato «La fisica che ci piace»: perché è poi lì, sui banchi di scuola, che il lavoro per il futuro si concretizza e prende forma davvero.

Il manifesto della SFS 2023

Alla Messa conclusiva mons. Giuliodori cita don Milani: «I care, prenditi cura, abbi a cuore l’ambiente, lo sviluppo, l’economia, l’educazione, la scuola. Ecco, essere vivi significa non lasciare che la realtà ci passi attorno, ci sfiori semplicemente».
Visioni di futuro, come ha detto il presidente Notarstefano ai partecipanti. Visioni di speranza: «Siamo noi coloro che devono organizzare la speranza».

Alessandra